Fertilità ma anche salute della donna

PRESENTAZIONE PODALICA. Metodi dolci per tentare la versione cefalica.

La presentazione podalica del feto è ancora oggi una delle principali indicazioni al Taglio Cesareo e si stima che incida sul 3-4% del totale delle gravidanze a termine.

LA CAUSA di una presentazione podalica può derivare da patologie dell’utero (spesso fibromi, altre volte malformazioni), del liquido amniotico (scarso o abbondante), della placenta (quando ad inserzione previa totale) oppure da malformazioni fetali o problemi connessi con il funicolo ombelicale.

METODI DOLCI PER CAMBIARE LA PRESENTAZIONE PODALICA IN CEFALICA.

Si tratta in questo caso di un approccio del tutto naturale di “Medicina Integrata” basato su tecniche di Moxibustione, Digitopressione e Massaggi Bioenergetici; tecniche effettuate da personale ostetrico appositamente formato ed in gran parte ereditate dalla Medicina Tradizionale Cinese.

Con le TECNICHE DOLCI non è necessaria l’ospedalizzazione e tantomeno la somministrazione di farmaci.

DONNE che fanno TURNI NOTTURNI a rischio ANTICIPO MENOPAUSA ed INFERTILITA’?

I turni di lavoro notturno potrebbero essere particolarmente dannosi in donne con fattori di rischio o comunque con una predisposizione al danno riproduttivo. Anticipo della Menopausa, Menopausa Precoce ed Infertilità le possibili conseguenze. In una situazione di grave denatalità il dato pubblicato da un gruppo internazionale di ricercatori su Reproductive Epidemiology è meritevole di grande attenzione e pone la domanda se condorre esami di screening nelle giovani donne sottoposte a costanti turnazioni notturne. Il Dott. Filiberto Di Prospero nel parla su FertiHelp.it

Problemi di Infertilità e di alterazioni mestruali in donne con turnazione notturna sono stati già descritti in passato da Chung ed altri nel 2005 sul Journal of Occupational Health.

MA PERCHE’ L’ETA’ DELLA MENOPAUSA E’ IMPORTANTE?

L’età in cui si raggiunge la MENOPAUSA ha importanti implicazioni sulla salute della donna. Infatti una sua eventuale insorgenza precoce (Menopausa Precoce) è stata associata ad una aumentato rischio di Osteoporosi, Malattie Cardiovascolari, problemi urologici, declino cognitivo e ridotta aspettativa di vita.

La Menopausa avviene quando l’ovaio perde il suo patrimonio follicolare, patrimonio già presente alla nascita e che subisce poi un progressivo impoverimento. E’ proprio la velocità con. la quale avviene questo impoverimento (atresia follicolare) che determina l’età di insorgenza della Menopausa.

Il Nurse’s Health Study (NHS) e l’NHS2 sono stati due grandi studi osservazionali prospettici condotti sulle infermiere degli Stati Uniti; studi dai quali in questi anni sono emersi innumerevoli importanti contributi per la salute delle donne. E proprio lo studio NHS2 iniziato nel 1989 e condotto su ben 116429 infermiere di età compresa tra 25 e 42 anni è stato oggetto di una approfondita analisi internazionale condotta del Dott. David Stock, un epidemiologo della Dalhousie University di Halifax (Canada).

TURNI NOTTURNI MA FORSE ANCHE PREDISPOSIZIONE

Gli Autori dell’articolo cercano comunque di essere giustamente molto cauti riguardo le conclusioni trattandosi del primo dato scientifico che potrebbe legare l’anticipo della Menopausa a turni lavorativi notturni e non escludono che l’effetto dei turni notturni potrebbe accelerare modestamente la senescenza riproduttiva di donne che potrebbero comunque essere già predisposte alla Menopausa Precoce.

COME POTREBBERO I TURNI NOTTURNI COMPROMETTERE LA FERTILITA’ NEI SOGGETTI PREDISPOSTI?

L’ipotesi più probabile che turni di lavoro notturni ripetuti costantemente negli anni alterino il ciclo luce-buio (sonno-veglia) tradotto nell’organismo a livello neuro-endocrino dalla Ghiandola Pineale e dal suo ormone principale la Melatonina.

La Melatonina è un importante regolatore del Sistema Riproduttivo e la sua alterazione in soggetti predisposti potrebbe danneggiare la follicologenesi e la qualità ovocitaria.

In un Paese come il nostro con una grave progressiva denatalità il dato di un possibile effetto nocivo dei turni notturni in donne forse anche potenzialmente predisposte ad andare in Menopausa Precoce non è assolutamente trascurabile.

Purtroppo nessuno dalle nostre parti si è preso la briga di monitorare la salute delle donne lavoratrici regolarmente impegnate in turni notturni quindi dobbiamo fare riferimento allo studio NHI2 e trarre atteggiamenti almeno prudenziali almeno nei soggetti a rischio

SONO IMPEGNATA IN TURNI NOTTURNI DI LAVORO ED HO MENO DI 40 ANNI. COME FACCIO A SAPERE SE SONO A RICHIO?

Nelle donne che lavorano anche di notte è quindi importante capire quelle che sono a maggior rischio. Esistono dei test per valutare quella che chiamiamo Riserva Ovarica cioè il Potenziale Riproduttivo dell’ovaio.

Se in famiglia ci sono casi di Menopausa Precoce, se si è fumatori, se si è sofferto di Endometriosi oppure di Tiroidite Cronica di Haschimoto o altre Malattie Autoimmuni sarebbe bene consultare un esperto di Medicina della Riproduzione.

Nello Studio Medico del Dott. Di Prospero conduciamo un preciso protocollo nelle donne che fanno turnazioni anche notturne. Un protocollo che per praticità riassumiamo nello schema seguente.

VITAMINA D e SALUTE DELLA DONNA. Le nuove evidenze su FERTILITA’, OVAIO POLICISTICO, ENDOMETRIOSI, DIABETE e GRAVIDANZA.

Parliamo della Vitamina D. Vitamina o Ormone? Comunque sempre più al centro dell’attenzione per la scoperta di sue importanti implicazioni nella salute femminile. Iscriverti al canale YouTube.

La VITAMINA D è in realtà un ormone steroideo prodotto principalmente nella cute sotto l’azione dei raggi solari ed introdotto in quantità molto minori (circa 20% del totale) anche attraverso la dieta; olio di fegato di merluzzo, salmone, aringa, sgombro, fegato, uova, burro, formaggi grassi sono le principali fonti alimentari. Dopo una prima trasformazione a livello del fegato la Vitamina D viene trasformata in una forma più stabile che subisce una definitiva attivazione a livello renale. La Vitamina D è un ormone lipofilo e quindi si assorbe, si diffonde e si accumula facilmente nel grasso. Fondamentale per la salute delle ossa ed il metabolismo fosfo-calcico, negli ultimi anni la Vitamina D è stata implicata anche in interessanti funzioni “extra-scheletriche”.

Secondo uno studio pubblicato da. Prof. Michael F. Holick sul New England Journal nel 2007 quasi la metà della popolazione mondiale ne è carente con livelli ematici inferiori a 20 ng/ml.

LE FUNZIONI EXTRA-SCHELETRICHE DELLA VITAMINA D

Oltre ad un possibile ruolo nel Sistema Immunitario e nel controllo delle infezioni la Vitamina D sembra abbia un ruolo anche nel Sistema Nervoso Centrale, nell’Apparato Cardiovascolare, nella genesi del Cancro, nelle Malattie Cardiovascolari, nel Metabolismo, nel Diabete di tipo II° ed nel Diabete Gestazionale, nella Riproduzione Femminile e nel buon esito della stessa Gravidanza. Ma la Vitamina D è stata chiamata in causa anche in malattia molto importanti della donna come la Policistosi Ovarica, l’Endometriosi e l’Infertilità da compromissione della Riserva Ovarica. Gravidanza.

QUANDO LA VITAMINA D E’ CARENTE?

Si definisce carente di Vitamina D una donna che presenta livelli ematici inferiori a 20 ng/ml. Purtroppo si tratta di una condizione abbastanza frequente con implicazioni sull’apparato scheletrico ma anche su tutta una serie di funzioni metaboliche, immunologiche. nervose, oncologiche e riproduttive sempre più importanti.

Una distribuzione stagionale delle nascite con un picco di concepimenti durante le stagioni più assolate (estate in particolare) da un celebre lavoro di Rojansky nel 1992 è stato ampiamente dimostrato nelle regioni del Nord Europa. Successivi studi sperimentali hanno anche dimostrato che l’attività dell’ovaio possa essere modulata dalla Vitamina D e dopo alcuni studi in animali di laboratorio anche nella donna si è visto che il miglioramento dei livelli di Vitamina D porta ad un maggior tasso di concepimento durante cicli di Procreazione Medicalmente Assistita e In Vitro fertilizzazione (IVF). Particolarmente importante sembra correggere i livelli considerati di carenza della Vitamina D.

La Policistosi Ovarica (PCOS) è molto probabilmente una delle più frequenti malattie endocrine femminili dell’età riproduttiva; spesso associata a sovrappeso ed obesità ed insulinoresistenza con iperinsulinemia determina frequentemente alterazioni mestruali, oligo-anovulazione ed infertilità. Studi clinici riguardanti le concentrazioni di Vitamina D in queste pazienti hanno dimostrato una frequente carenza dell’ormone ed in particolare una “relazione inversa” tra livelli della Vitamina D e fattori di rischio metabolico, insulina-resistenza, obesità, aumento degli Androgeni (Testosterone, DHEAS) mentre si è vista una relazione positiva al crescere dei livelli della Vitamina D con la sensibilità all’Insulina. L’aumento della resistenza cellulare all’insulina è uno dei fattori fondamentali nella produzione di maggiori quantità di androgeni e nell’anovoluzione della Policistosi Ovarica.

Un disturbo immunologico e della risposta infiammatoria è stato sempre ipotizzato nella genesi dell’Endometriosi. Il tessuto endometriale è una delle sedi extra-renali di attivazione della Vitamina D particolarmente proprio nelle localizzazioni ectopiche (endometriosiche).

Il Diabete Gestazionale (GDM) è una importante complicazione della gravidanza con ripercussioni anche gravi sia a livello materno che fetale e neonatale. Purtroppo questa patologia è in netto incremento probabilmente sia per l’aumento dei soggetti obesi che per l’età sempre più avanzata delle donne al momento del concepimento.

Sembrerebbe inoltre che una carenza di Vitamina D ma anche solo una leggera insufficienza possano favorire l’insorgere di questa patologia. Già nel 2008 uno studio condotto dal Dott. Zhang e collaboratori segnalava come a 16 settimane livelli di Vitamina D inferiori a 50 nmol/l erano associati ad un maggior rischio di Diabete Gestazionale nelle settimane successive.

l ruolo della Vitamina D nella Riproduzione Femminile è stato studiato particolarmente nelle Fecondazione Artificiale (IVF). Sembrerebbe da questi studi anche se non conclusivi e talvolta contraddittori che bassi livelli di Vitamina D (particolarmente gli stati di carenza) possano determinare un più basso tasso di risultati positivi probabilmente attraverso un deficit di ricettività endometriale nei confronti della blastocisti.

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